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I ballerini provano meno dolore? Scopriamo il perchè.

Immagine del redattore: Chiara ManiasChiara Manias

Uno studio condotto da B. Tajet-Foxell e F.D. Rose (“Pain and pain tolerance in professional ballet dancers.”) ha dimostrato che i ballerini hanno soglie di dolore e di tolleranza al dolore più elevate rispetto ai controlli corrispondenti all'età nel Cold Pressor Test (Test dello stimolo del freddo). Tuttavia, hanno anche riportato un'esperienza più acuta degli aspetti sensoriali del dolore. La spiegazione più probabile delle soglie di dolore e tolleranza al dolore più elevate nei ballerini professionisti rispetto ai soggetti di controllo risiede nella loro maggiore esposizione all'allenamento fisico e nella loro maggiore forma fisica. Non solo una tale interpretazione spiega la somiglianza tra i ballerini professionisti e gli sportivi professionisti in questo senso, ma vi è un notevole supporto nei risultati di aumentati livelli di oppioidi endogeni circolanti risultanti dall'esercizio fisico.

Nel corso del loro allenamento fisico e dei regimi di prestazione, i ballerini esplorano i confini e le relazioni tra l'attività fisica estrema e l'esperienza del dolore in un modo in cui la maggior parte di noi non fa. Ciò conferisce loro una familiarità con l'interfaccia tra l'attività fisica e l'esperienza del dolore che, a sua volta, può dare una comprensione e persino una percezione del controllo su tale interfaccia.

La percezione di un certo grado di controllo dell'esperienza del dolore sarebbe in netto contrasto con la percezione che la maggior parte di noi ha di eventi dolorosi come indesiderati, imprevedibili e incontrollabili, e potrebbe ben spiegare i risultati soglia riportati nello studio.


Un altro studio, condotto da Thomas H. e Tarr J. (“Dancers’ perceptions of pain and injury: positive and negative effects”) e indirizzato ai ballerini di danza moderna e contemporanea, attraverso questionari, interviste semi-strutturate e un processo di mappatura del corpo, ha cercato di comprendere come i ballerini interpretano il dolore e il loro rapporto con le lesioni nel contesto delle loro carriere. I risultati dello studio hanno indicato che il 90% del campione preso in esame (204 studenti di danza,

professionisti ed ex-ballerini) aveva subito un infortunio e che la zona lombare ed il ginocchio erano tra i siti più comuni di dolore e di lesione.

Le descrizioni qualitative del dolore e della lesione indicano che i ballerini tendono a definire la ferita come qualcosa che impedisce loro di ballare o di muoversi normalmente.

Le percentuali di infortunio nella danza non sembrano diminuire in modo significativo, nonostante una maggiore consapevolezza e la promozione del "ballerino più sano" nelle scuole di danza, nelle università e tra i professionisti nel Regno Unito. Ci sono prove che dimostrano che quando i ballerini invecchiano è probabile che siano più consapevoli dei segnali di pericolo e prendano provvedimenti per prevenirlo. I dati hanno indicato che i ballerini potrebbero sottostimare le lesioni sui sondaggi, suggerendo che tali dati di indagine auto-riferiti dovrebbero essere trattati con cautela.





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